Maledetto agosto

Maledetto agosto.

Una notizia da spiaggia che sopravvive per giorni sulle pagine dei giornali e poi la realtà si impone sulle difese abbassate di un mondo svagato. Il sole splende e continua a splendere, eterno come nel deserto, ma intorno si accende il buio.
Aria calda, vestiti leggeri. Una risata allegra naviga l’azzurro mare, sopra di noi, piatto come gli specchi. Con la morte nel cuore, tra strade deserte.
Dovessi fare l’elenco degli scrittori morti d’agosto…

Melville intravide all’orizzonte le nubi, segno di terra, gli ultimi giorni di luglio e approdò alla nuova terra il primo di agosto. Per Jorge Amado, le danze di colori e profumi divennero un sogno senza fine il 6 agosto. Percy Bysshe Shelley salpò per il mare aperto l’8 agosto. Gli universi intrecciati da parole labirintiche si sciolsero davanti agli occhi di nuovo vedenti di Jorge Luis Borges il 14 agosto. Simone Weil trovò la luce che cercava il 24 agosto. Le verità oscure si svelarono a Truman Capote il 25 agosto, lo stesso giorni in cui personaggi vulnerabili e drammi struggenti si placarono nel cuore di Tennessee Williams.

Ho paura che l’inverno che arriverà sarà freddo e avrei preferito continuare a leggerti d’autunno.

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